Il dottor Campanella: “ordinare un figlio ‘su misura’ è disumano. Mobilitiamoci!”
Il caso delle decine di neonati “prodotti” e stipati in un salone dell’hotel Venice di Kiev a causa del lockdown, ha riportato alla luce il dibattito sulla disumana pratica della maternità surrogata (MS), conosciuta anche come gestazione per altri (GPA) o “utero in affitto”.Parliamo di una tecnica di riproduzione artificiale in cui una donna, definita gestante, porta in utero un figlio di cui non sarà la madre legale.
Nella quasi totalità dei casi questo avviene dietro pagamento di un corrispettivo in denaro. I costi della maternità surrogata possono variare molto in base al Paese in cui si sceglie di praticarla, all’agenzia a cui ci si affida, al tempo necessario ed ai tentativi che serviranno per arrivare ad una gravidanza. Un iter piuttosto costoso, che può prevedere anche spese accessorie per questioni legali e burocratiche e con importi che possono variare da 20-30mila fino a più di 100mila euro. Questo spiega come il mercato della MS rappresenti una fetta sempre più grande di quel mercato globale della riproduzione artificiale che, secondo Research and Markets, potrebbe raggiungere nel 2020 l’ammontare complessivo di circa 21,6 miliardi di dollari (di cui circa 8 miliardi in Europa).
Varie sono le possibilità in cui si può realizzare la MS, coinvolgendo dalle due alle cinque persone. Vi può essere una sola persona, senza partner, che mette a disposizione il proprio seme e ricorre a questa pratica con una donna gestante, utilizzando anche la cellula uovo di questa. Vi può essere una coppia uomo-donna che usa il proprio materiale genetico (ovulo e spermatozoo), oppure quello dell’uomo della coppia e quello della madre gestante. Vi può essere una coppia omosessuale composta da due uomini o da due donne. Vi sono cinque persone coinvolte quando sia l’ovulo sia il seme vengono forniti da terzi, l’utero viene messo a disposizione dalla gestante e vi è la coppia che ricorre a tale pratica a cui è destinato il bambino.
Si deve poi distinguere tra madre genetica (che fornisce il suo DNA), madre gestazionale (che porta avanti la gravidanza) e madre sociale, o giuridica, o, ancora, “contrattuale”. Anche per il padre si distingue tra il padre genetico e quello sociale, che possono corrispondere o meno.
Si è arrivati all’espressione maternità surrogata “dall’omonimo istituto di diritto civile, la surrogazione, che consiste nella sostituzione del creditore con altra persona; il terzo che paga subentra nelle ragioni del creditore. Ordinariamente l’espressione madre surrogata viene utilizzata al fine di indicare la madre gestazionale” (Di Benedetto Matteo, Medicina e Diritto).
In Italia l’utero in affitto è illegale e condannato penalmente dalla legge n.40/2004 all’art. 12: “chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro”. Una condanna ribadita anche dal Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB), quanto meno con riferimento alla maternità surrogata compiuta dietro pagamento in denaro.
La maternità surrogata non è legale anche nella maggior parte degli altri Stati. Per molti ordinamenti, infatti, la madre di un bambino è colei che lo partorisce, anche se non è la sua genitrice biologica.
In alcuni Paesi è possibile ricorrere alla MS solo sulla base di un accordo volontario, mentre esistono ordinamenti in cui è ammesso che la madre surrogata riceva un compenso in cambio del suo contributo. Davanti ad una progressiva espansione della MS, sia dal punto di vista quantitativo che legislativo, si è sviluppato ovviamente anche un grande dibattito sociale e culturale sull’argomento.
La possibilità di usare il corpo di una donna, in un’altra parte del mondo, per crescere un bambino e “ritirarlo” in pronta consegna al parto genera ancora giustamente in tantissime persone sorpresa ed incredulità, sdegno e preoccupazione, nonché opposizione politica, creando un’inaspettata convergenza di idee tra una parte delle femministe e mondo pro-life, come avvenuto recentemente in Francia. Anche perché sono tante le problematiche che una pratica come la MS comporta e che toccano molteplici aspetti: giuridici, bioetici, medici, filosofici e spirituali.
Dottor Mario Nicola Campanella
Medico Chirurgo