In fiamme il cosiddetto “cimitero dei barconi” di Lampedusa

In fiamme il cosiddetto “cimitero dei barconi” di Lampedusa

A Lampedusa venerdì sera sono stati date alle fiamme le barche con cui tante persone migranti sono arrivate in Italia, anche negli ultimi giorni.

E’ andato in fiamme, quindi, il cosiddetto cimitero dei barconi, quel luogo dell’isola dove sono collocati alcuni dei relitti che hanno trasportato tante persone negli ultimi anni.

I roghi sono avvenuti nell’area del campo sportivo e nel deposito di Campo Ponente, con i Vigili del Fuoco impegnati tutta la notte a spegnere le fiamme che hanno provocato alte colonne di fumo nero. Gli incendi sono stati domati solo alle prime luci dell’alba di ieri, sabato 6 giugno.

Le colonne di fumo nero altissime, visibili anche a parecchia distanza, sono state domate da cinque automezzi e dal lavoro delle squadre dei vigili del fuoco del distaccamento aeroportuale di Lampedusa, coadiuvati dai Carabinieri.

La Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’inchiesta sui due incendi dolosi appiccati ai barconi dei migranti.

“Metteremo tutto l’impegno possibile per fare luce su questi episodi di intolleranza che non rendono giustizia alla solarità del popolo di Lampedusa e che possono danneggiare seriamente il turismo, fonte di ricchezza dell’isola”, ha dichiarato il procuratore aggiunto dottor Salvatore Vella. Lampedusa non può diventare un luogo di guerriglia urbana”.

“Non ci aspettavamo certo un atto del genere, ma sappiamo che sull’isola c’è chi pensa in questo modo di rivendicare degli pseudo diritti che, però, non guardano al bene comune”, ha affermato VaticanNews don Carmelo La Magra, parroco della chiesa di San Gerlando di Lampedusa.

QUI L’AUDIO DELL’INTERVISTA

 

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