Crescente ostilità verso i cristiani in Turchia, con arresti, sparizioni e danneggiamenti
In un clima di crescente ostilità verso i cristiani in Turchia, caratterizzato da arresti, misteriose sparizioni, morti irrisolte e una politica di violazioni dei diritti, si registra un nuovo attacco contro un luogo di culto. Il 23 maggio scorso, ma la notizia è emersa solo in queste ore, uno sconosciuto assalitore ha divelto la croce dall’ingresso della chiesa armena di Surp Krikor Lusaroviç, nel quartiere di Kuzguncuk, sulla sponda asiatica di Istanbul.
Secondo quanto riferisce il quotidiano Agos, nei giorni successivi la polizia avrebbe aperto un fascicolo di inchiesta contro ignoti, assicurando di voler far luce sulla vicenda. Tuttavia, pur disponendo di una immagine che ritrae il volto dell’uomo, al momento non si hanno ulteriori sviluppi. Intanto i responsabili della chiesa locale hanno già provveduto a riparare il danno e hanno posizionato una nuova croce al posto di quella rimossa.
Il nuovo attacco contro un edificio cristiano si inserisce nel solco di un crescente clima di ostilità e repressione, che colpisce (anche) le minoranze religiose nella moderna Turchia del “sultano” Recep Tayyip Erdogan. Del resto violenze e abusi sono riconducibili a una politica ben precisa di “nazionalismo e islam” voluta dal presidente, come emerge sin dall’annosa controversia sorta attorno alla basilica di Santa Sofia.
Garo Paylan, parlamentare turco di origini armene e rappresentante del partito Democratico dei popoli (Hdp), conferma in un tweet che “gli attacchi contro le nostre chiese continuano. La croce della nostra chiesa armena di Surp Krikor Lusaroviç [la chiesa di San Gregorio Illuminatore di Galata, la più antica della città] è stata rimossa e gettata via. I discorsi di odio – conclude – da parte del partito al potere finiscono per normalizzare questi atti criminali”.
Dal filmato catturato dalle telecamere a circuito chiuso emerge che l’attacco è avvenuto verso le 7.20 di sera. L’uomo, come racconta il leader cristiano locale Edvart Ayvazyan a Bianet, avrebbe fissato la camera, forse in gesto di sfida, e poi ha rimosso la croce. Il dipartimento locale della sicurezza ha aperto un’inchiesta, finora senza risultati tangibili.
Meno di tre settimane fa si era registrato un altro assalto alla Surp Asdvadzadzin Patriarchal Church [la chiesa del patriarcato armeno di Costantinopoli] nel distretto di Bakırköy, sulla sponda europea della città di Istanbul. L’8 maggio scorso un uomo aveva cercato di dare fuoco alla porta dell’edificio; in quell’occasione l’assalitore è stato arrestato dalle forze di polizia.