P. Tagliareni: “Lo Spirito Santo distribuisce carismi e ministeri e fa crescere il Corpo di Cristo”
Pentecoste. Il dono dello Spirito era stato promesso fin dai tempi di Mosè nel deserto, quando scese sui settanta anziani ed egli disse: “Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo Spirito!” (Num 11,29).
Geremia profetizzò la nuova Alleanza nei cuori rinnovati dalla grazia; Ezechiele vide, al soffio dello Spirito, la rianimazione delle ossa aride, segno della risurrezione finale con la vita divina. Ma fu Gesù a mandare lo Spirito Santo a Pentecoste, ai suoi apostoli radunati nel Cenacolo con Maria. Venne come lingue di fuoco sulle loro teste e li rese capaci di annunziare il Vangelo a tutte le genti e in tutte le lingue.
Lo Spirito da’ la vita divina filiale, rende apostoli e profeti, conduce all’unità i vari credenti, comunica la carità che diventa la legge del comportamento, distribuisce carismi e ministeri per ben formare e far crescere armonicamente il Corpo di Cristo, perché dia testimonianza al mondo e con i Sacramenti tolga i peccati e dia la grazia, che come acqua viva vitalizza gli uomini e li rende santi.
Apparso agli Apostoli, Gesù diede loro gioia e pace, alitò lo Spirito e li abilitò al Sacramento della rimessione dei peccati, frutto della sua redenzione. Lo Spirito non ci sta col peccato: bisogna toglierlo mediante la confessione davanti al ministro di Dio. L’Inferno è spalancato per chi ama il suo peccato e si ritiene a posto.