Il dottor Paolo Gulisano: “la comunione spirituale per qualche tempo era più decorosa”
di Bruno Volpe
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IL MEDICO CATTOLICO PAOLO GULISANO: “ORMAI LA MASCHERINA È DIVENTATA OGGETTO DI CULTO ANCHE QUANDO NON SERVE…”
“Se davvero si voleva essere sicurissimi, tanto valeva far fare la comunione spirituale, almeno per qualche altro tempo, ed era anche la soluzione più decorosa”. Ne è convinto il medico cattolico Paolo Gulisano.
Nel protocollo per le riprese delle messe con pubblico si dice che il celebrante deve indossare i guanti e distribuire con essi la comunione al fedele sulla mano. Che ne pensa?
“Intanto segnalo una colossale incongruenza che è figlia di un mantra del momento. Nel testo si dice: ‘mascherine sì per i fedeli, ma guanti solo facoltativi’. Insomma, si deve partecipare con la mascherina però si possono omettere i guanti. A mio avviso, sarebbe stato molto meglio il contrario o entrambi. Ormai la mascherina è diventata oggetto di culto anche quando non serve…”.
Cosa pensa sulla modalità stabilità della somministrazione della Comunione?
“La norma dice che deve essere lasciata cadere perché non vi deve essere contatto tra la mano del sacerdote e il fedele. Non voglio immaginare che cosa accade se cade la particola. Che fanno la bruciano tra i rifiuti speciali? Come fa il sacerdote col guanto, pertanto privo di adeguata sensibilità tattile, a sfogliare le ostie per evitare che ne dia due? Aggiungo una cosa molto importante che pochi hanno sottolineato: se il problema è quello di non toccare le mani del fedele, visto che si dice espressamente che non vi deve essere contatto, tale sganciamento può essere fatto senza contatto anche per la bocca. Aggiungo: il fedele alla messa non va con i guanti che non sono resi obbligatori. Secondo il protocollo lo sono soltanto le mascherine. Gli esperti dicono sempre che bisogna evitare di portare le mani alla bocca, agli occhi o al naso. E allora come la mettiamo con le mani che possono aver toccato prima della comunione roba infetta. Mi spieghino qual è la differenza tra il non toccare le mani o le labbra. A mio avviso la comunione data sulle mani è maggiormente rischiosa di quella data sulla lingua. Le mani toccano qualunque oggetto e possono venire a contatto con superfici infette. Del resto, noi stessi medici raccomandiamo, giustamente, di non portare mani ad occhi e bocca. A questo punto, se davvero si voleva essere sicurissimi, tanto valeva far fare la comunione spirituale, almeno per qualche altro tempo, ed era anche più decorosa”.