Un comitato internazionale: “nessuno può negare ai fedeli la Santa Comunione in bocca”
a cura della Redazione
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LETTERA DA UN COMITATO INTERNAZIONALE
In questi tempi di ripreso del culto pubblico in Italia, non possiamo che rallegrarci della possibilità più larga data a i cattolici di partecipare al Santo Sacrificio della Santa Messa. Ci rallegriamo che possiamo finalmente unire le nostre voci al culto dovuto a Dio che gli angeli e i santi hanno mai cessato di rendere a ogni messa celebrata da un singolo sacerdote.
Nello stesso tempo vediamo, non senza una profonda preoccupazione per la vita stessa della Chiesa Cattolica e dei suoi membri, delle disposizioni che urtano sia il buon senso, sia il modo di celebrare i santi misteri.
Ricordiamo prima che lo stato non ha nessuna competenza a legiferare sul modo di celebrare la Santa Messa perché la Chiesa ha una vita propria che riceve dal suo Creatore e Redentore, vivente sin dall’eternità. Lo Stato è una realtà transeunte, la Chiesa è permanente.
In alcuni luoghi vediamo in particolare due disposizioni che urtano la nostra coscienza cattolica:
– L’uso di guanti monouso per distribuire la Santa Comunione.
Questa disposizione ci sembra inutile se il sacerdote si disinfetta le mani prima di distribuire la Santa Comunione. Più grave, c’è un rischio di sacrilegio a causa della permanenza in superficie di bricioli del Santissimo. Il solo modo degno di procedere ci sembra di bruciare interamente il guanto dopo la Santa Comunione. La nostra mente può solo spaventarsi – e rattristarsi – al pensiero della fine comune di un guanto monouso : la spazzatura. La cosa è così grave che dobbiamo, in coscienza, appellare alla Fede di quelli che sanno essere Gesù realmente presente in queste bricioli per non lasciare accadere questa infamia.
– L’obbligo della Santa Comunione in mano.
Le disposizioni e i testi della Santa Chiesa sono chiarissimi : nessuno può negare a un fedele la Santa Comunione in bocca. La pratica della Chiesa in tempi di epidemia ben più gravi di quello attuale non lascia nessun dubbio ragionevole su questo punto. In più, se la cosa fosse davvero a rischio di contagio si dovrebbe vietare il bacio tra congiunti o familiari. Questo non l’abbiamo mai sentito né dallo stato né da uomini di Chiesa. Per queste ragioni, una tale disposizione manca di buon senso nonché di fondatezza scientifica. Siccome ragione e fede guidano la vita cattolica, ogni fedele è quindi fondato a fare rispettare questo diritto suo con ogni mezzo lecito.
I tempi d’incertezza sono talvolta l’occasione di far perdere di vista le cose essenziale per la vita di fede e il necessario ricorso alla ragione per giudicare delle azioni da fare. Puntando questi pericoli con delle conseguenze potenzialmente grave per la vita della Chiesa, vogliamo ribadire la necessità della fede e della ragione, dell’alleanza oggettiva e ottimistica della natura e della grazia.
Ricordiamo che lo Spirito Santo non mancherà se i fedeli lo pregano con insistenza e che la Sua Sposa, l’Immacolata, copre tutti i suoi figli colla sua Maternità Misericordiosa.
Il comitato
EUCHARISTIAM GENIBUS “OMNE GENU FLECTATUR”
eucaristiainginocchio@gmail.com