Mauro Mazza: “Virus? La Chiesa è rimasta in balìa degli eventi”
di Bruno Volpe
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INTERVISTA ALL’EX DIRETTORE DEL TG2
“Il Coronavirus, indubbiamente, era ed è un problema enorme e dunque ogni analisi merita molta indulgenza. La mia impressione è che la Chiesa si sia fatta trovare impreparata in questa occasione, che non abbia saputo quale posizione prendere”. Lo dice, in questa intervista in esclusiva per Informazione Cattolica, un giornalista di razza e cattolico, già direttore del Tg2 e del canale televisivo Rai 1, vale a dire Mauro Mazza.
“La Chiesa non ha saputo scegliere tra la voglia legittima di resistenza e la paura del contagio. In altri tempi i preti sarebbero andati in maggior numero negli ospedali a portare conforto. Certamente molti lo hanno fatto. Insomma, penso che la Chiesa sia rimasta in balìa degli eventi”, ha spiegato Mauro Mazza.
Due immagini, secondo Mazza, sono la sintesi perfetta di questo tempo. “Il Papa sotto la pioggia di Roma, con il Santissimo Sacramento in una Piazza San Pietro deserta, e lo stesso Papa che, a piedi, in via Del Corso, cammina in una Roma deserta. Sono immagini di una disperata speranza che ricalcano la stessa solitudine di Cristo in alcuni momenti drammatici della sua vita terrena”.
A proposito dei virologi l’opinione del direttore Mazza è chiara: “Naturalmente è giusto ascoltare medici e scienza. Effettivamente in questa pandemia i protagonisti sono loro, i virologi, perché nella confusione la gente cerca certezze. Però si è creato un tantino di confusione perché neppure loro hanno tutti la stessa idea e, allora, basta il video amatoriale di uno dal Giappone che parla di una nuova medicina, per mandare in tilt il sistema. Sembra un mondo di cartapesta, una gigantesca finzione, ma è tragico”.
A proposito dell’ipotesi di un virus generato in laboratorio il direttore Mazza si è chiesto: “cui prodest? Non vedo, allo stato, chi ne abbia beneficiato. Indubbiamente non è da escludere l’ipotesi dell’ errore, ma va provata”.