Giorgio Nicolini (TeleMaria): “Dal Vaticano mi hanno detto che non è lecito negare la comunione in bocca”
a cura della Redazione
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NON SI PUO’ IMPORRE LA COMUNIONE SULLA MANO…
Il professor Giorgio Nicolini, Direttore di TELE MARIA, ha reso noto di avere avuto un lungo colloquio telefonico con il Segretario del Card. Robert Sarah, riguardo alla questione dei Vescovi o dei Sacerdoti che, con l’avvio delle Messe con il popolo, impongano ai fedeli di ricevere la Comunione solo sulla mano.
“Il Segretario mi ha confermato che il Card. Sarah, come si era già espresso anche pochi giorni fa in una intervista”, ha spiegato Nicolini, “ribadisce l’insegnamento della Chiesa secondo cui che non è lecito negare la comunione in bocca a chi richiede tale modalità di ricezione della Comunione Eucaristica, come d’altra parte – pur se “illegittimo” perché violazione della Costituzione e dei Patti Lateranensi – lo stesso “accordo C.E.I.-Governo” del 7 maggio 2020 non vieta in alcun modo tale modalità di ricezione della Comunione Eucaristica da parte dei fedeli”.
Nicolini spiega che “Vescovi e Sacerdoti che imponessero la sola Comunione sulle mani commetteranno un abuso, del quale – mi ha detto il Segretario – i fedeli faranno bene a presentare denuncia canonica alla stessa Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti”
“Consiglio tutti quanti avessero a subire tale abuso”, ha scritto Nicolini, cioè l’essergli negata la comunione in bocca (da parte di Vescovi o Sacerdoti), “di inviare regolare denuncia canonica alla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, c/o 00120 CITTA’ DEL VATICANO – Fax 06.69883499 – Posta Elettronica: cultdiv@ccdds.va, per un intervento autoritativo sui Vescovi e/o Sacerdoti che commettano tali abusi”.
“All’epoca dell’influenza suina del 2009 era stato chiesto alla Congregazione del Culto Divino se fosse stato lecito negare la comunione in bocca per motivi sanitari. La risposta della Congregazione Vaticana era stata quella che ogni fedele ha sempre il diritto di ricevere la Santa Comunione sulla lingua, come non è lecito negare la Santa Comunione a qualsiasi fedele di Cristo che non ha impedimenti canonici dal ricevere la Santa Eucarestia. Ciò che in teologia morale è dichiarato NON LECITO, significa che chi fa il contrario e contravviene a ciò che è stabilito commette un peccato. Per cui i Vescovi e i Sacerdoti che obbligano a ricevere la Comunione sulla mano al fedele che non vuole commettono un vero peccato dal punto di vista morale. Gli studi scientifici hanno dimostrato che le mani sono un ricettacolo di germi, virus e batteri che circolano a causa del contatto delle mani con le più diverse superfici ed oggetti, per cui la cute delle mani può veicolare batteri e virus che – nella Comunione sulla mano – percorrono il tragitto ‘cute – Sacre Specie – cavo orale’, trasmettendo al soggetto un possibile contagio assai più che con la Comunione data direttamente sulla lingua del comunicando da parte del sacerdote (il quale, peraltro, per obbligo liturgico, deve avere le mani sempre pulite e purificarle nel caso di un contatto accidentale con la saliva del comunicando, prima di dare la Comunione ad un nuovo comunicando). La Comunione sulla mano, perciò, è molto più pericolosa della Comunione data sulla lingua dal punto di vista medico, per cui i Vescovi dovrebbero piuttosto – nel presente pericolo di contagio – vietare la comunione sulla mano e obbligare a dare solo la comunione in bocca, con gli accorgimenti della pulizia delle mani del sacerdote secondo come egli è già obbligato dalle stesse disposizioni liturgiche, e compreso anche l’uso del piattino, che le Norme obbligano ad usare. Per cui le eventuali Ostie consacrate o frammenti di esse che cadono a terra e vengono calpestate e profanate per le inadempienze o negligenze volontarie di chi distribuisce la Comunione costituiscono un ulteriore peccato di omissione, oltre alla profanazione”, ha concluso Nicolini.