Ecco le dettagliate norme dei vescovi spagnoli per le celebrazioni con il popolo
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COSA FANNO NEGLI ALTRI PAESI?
In Spagna è stata pubblicata la ricetta di tutti i vescovi del paese iberico per superare i limiti al culto che sono stati imposti a causa della pandemia del coronavirus.
Gli alti prelati della Conferencia Episcopal Española, attraverso la Comisión Ejecutiva, hanno fatto sapere al governo che sono pronti a celebrare più messe e che tutti i celebranti e i fedeli potranno, e dovranno, seguire una dettagliatissima serie di misure preventive per prevenire il contagio.
Nel documento, pubblicato sul sito ufficiale della Conferenza Episcopale Spagnola i vescovi consigliano la massima prudenza nella applicazione delle disposizioni, norme che ciascuna diocesi dovrà ulteriormente specificare. Inoltre i prelati ritengono necessario un monitoraggio per comprendere e valutarne l’attuazione ed eventualmente apportare le modifiche che si dovrebbero rendere necessarie, tenendo conto di ciò che le autorità sanitaria via via comunicheranno.
Entrando nello specifico delle disposizioni, i vescovi di Spagna parlano di 4 fasi. Nella prima, identificata con “Fase 0”, cioè quella vissuta attualmente dai sudditi di Felipe VI, il culto è previsto senza la partecipazione popolare mentre l’assistenza religiosa è garantita in forma personalizzata, prestando attenzione, in particolare, a coloro che hanno perso i propri cari.
Per la “Fase 1” la partecipazione al culto del popolo è prevista ma le singole chiese non devono superare un numero di fedeli che superi un terzo della loro capacità, sia per l’Eucaristia domenicale che per quella quotidiana. Relativamente alla “Fase 2” i vescovi di Spagna parlano di “ristabilimento dei servizi ordinari e di gruppo dell’azione pastorale”, con criteri organizzativi e sanitari che prevedranno la presenza dei fedeli per metà dei posti disponibili nelle singole chiese e, naturalmente, il rispetto delle norme igieniche adeguate a contrastare il virus.
Per la “Fase 3”, genericamente, la Conferenza Episcopale di Spagna prevede una “vita pastorale ordinaria” che terrà conto “delle misure necessarie fino a quando non esisterà una soluzione medica alla malattia”.
Per la fase 0, cioè l’attuale, i vescovi di Spagna hanno riconfermato la dispensa del precetto domenica, cioè l’obbligo stabilito dal terzo comandamento di partecipare alla Santa Messa, invitando i fedeli alla lettura della Parola di Dio e alla preghiera nelle loro case, guardando, attraverso i vari media, le Sante Messe celebrate senza popolo. Inoltre è consigliato agli anziani, ai malati e ai soggetti a rischio di valutare la convenienza di non uscire di casa.
Per le fasi 1 e 2 i vescovi di Spagna consigliano, per l’Eucaristia domenicale, ove “necessario e possibile”, di aumentare il numero delle celebrazioni “quando vi è un maggiore afflusso di fedeli, al fine di decongestionare i templi”.
I prelati hanno confermato che le acquasantiere rimarranno vuote, che potranno entrare solo i fedeli muniti di mascherine, che le porte delle chiese saranno tenute aperte all’ingresso e all’uscita delle celebrazioni, in modo che i fedeli non debbano toccare le maniglie delle porte.
Per quanto riguarda l’ingresso dei luoghi di culto i vescovi spagnoli pensano di organizzare, squadre di persone “responsabili”, che regolino l’apertura e la chiusura delle porte d’ingresso alle Chiese, la distribuzione dei fedeli nel luogo di culto, la regolazione della distribuzione della Santa Comunione e l’uscita dei fedeli dalle chiesa al termine del culto pubblico. Inoltre, gli stessi volontari dovrebbero fornire gel idroalcolico o disinfettanti sia all’ingresso in chiesa sia per l’uscita dopo le funzioni.
Entrando ancor di più nello specifico delle norme proposte, i vescovi spagnoli propongono di evitare di avvalersi dei cori durante le liturgie e raccomandano di tenere un solo cantante o alcune voci individuali e uno strumento. Per tale motivo non dovranno essere distribuiti foglio con i canti e nessun altro foglio o oggetto (anche quello con le letture del giorno) sarà distribuito ai partecipanti al culto.
Non ci sarà la raccolta delle offerte durante la celebrazione ma, rispettando le norme di sicurezza, si potrà fare l’offerta al termine della celebrazione. .
Durante la preghiera eucaristica calice e patena saranno opportunamente coperti. Il sacerdote celebrante si disinfetterà le mani all’inizio del canone della messa, come anche gli altri eventuali ministri della comunione prima di distribuirla.
Il saluto di pace, che già nell’ordinamento generale del messale romano è facoltativo, sarà sostituito da un gesto a distanza. Il dialogo individuale della comunione (“Il Corpo di Cristo”. “Amen”) sarà pronunciato collettivamente dopo la risposta “Signore non sono degno …”, permettendo così di distribuire l’Eucaristia in silenzio. Nel caso di sacerdote anziani, saranno i ministri straordinari dell’Eucaristia a distribuire la Santa Comunione.
Sia prima delle celebrazioni che all’uscita dei fedeli saranno disinfettati i tempi, le panchine, gli oggetti liturgici, ecc.
Per la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione (la confessione) i vescovi di Spagna consigliano di scegliere ampi spazi per ascoltare i fedeli, mantenendo le distanza sociale e garantendo al contempo la riservatezza. Durante la confessione sia i fedeli che il confessore dovranno indossare le mascherine.
Per le celebrazioni dei Battesimi i vescovi consigliano il rito breve. Nella somministrazione dell’acqua battesimale, l’acqua benedetta sarà presa da un contenitore a cui l’acqua usata non ritornerà, evitando qualsiasi tipo di contatto tra i battezzati. Mentre sarà usato un batuffolo di cotone monouso per l’unzione, che sarà bruciato alla fine della celebrazione.
Per quanto riguarda le cresime per la “crismazione” sarà usato un batuffolo di cotone come nel caso del battesimo.
Per quanto riguarda i matrimoni, anelli, soldi ecc. dovranno essere gestiti esclusivamente dalle parti. Sarà mantenuta la necessaria cautela anche per le firme delle parti e dei testimoni, nonché durante la consegna della documentazione corrispondente.
Anche per l’unzione degli infermi i vescovi di Spagna consigliano il rito breve. Così, per la somministrazione degli oli sarà utilizzato del cotone mentre i sacerdoti molto anziani o malati saranno esentati dal dare questo sacramento alle persone infette da coronavirus. In ogni caso, tutti i sacerdoti dovranno osservare le istruzioni di protezione indicate dalle autorità sanitarie competenti.
Per quanto riguarda i funerali, per le esequie si seguiranno gli stessi criteri della messa domenicale, evitando gesti di affetto che comportino contatti personali o il non rispetto delle distanze di sicurezza.
Per le visite alla Chiesa per la preghiera o l’adorazione del Santissimo Sacramento si dovranno evitare la concentrazione dei fedeli, saranno delimitati i luoghi per la preghiera e l’adorazione e non saranno consentire le visite turistiche.
Solo dalla fase 2 in poi sarà permesso l’uso degli uffici parrocchiali per riunioni o sessioni di formazione ma con la presenza di persone pari ad un terzo (metà nella fase 3) del numero che normalmente quei luoghi possono accogliere, ma solo dove la capacità normale era quella dell’accoglienza di 50 persone, rispettando le distanze di sicurezza e l’uso di mascherine.
Secondo le indicazioni date dalla Conferenza Episcopale Spagnola, l’applicazione di queste misure inizierà a partire da lunedì 11 maggio, cosicché nelle celebrazioni di domenica 17 maggio si potrà capire come saranno applicate nelle pratica tali disposizioni.