Don Viola: “i Carabinieri hanno il coraggio di entrare in moschea come hanno fatto nella mia chiesa?”

Don Viola: “i Carabinieri hanno il coraggio di entrare in moschea come hanno fatto nella mia chiesa?”

di Angelica La Rosa

“SONO ENTRATI CON LE ARMI, COSA CHE NON È PERMESSA”

Don Lino Viola a Gallignano, frazione di Soncino, domenica 19 aprile 2020 ha celebrato una Santa Messa presso la Chiesa di San Pietro Apostolo alla quale hanno partecipato, a parte i ministranti, appena sei fedeli.

“Io stavo celebrando messa, come permesso, con sette accoliti tra ministranti e coro, dunque in base alle norme governative. In più nella chiesa, capace di 500 metri quadrati, si sono aggiunte, sparpagliate, altre sei persone per un totale di 13. Una signora aveva perduto la mamma da due giorni”.

Ma è subito scattato il controllo delle forze dell’Ordine. “Sono entrati con le armi, cosa che non è permessa, e mi hanno intimato, leggendomi una carta, di interrompere la messa e dopo mi hanno comminato la sanzione da circa 600 euro. Ovviamente non la pago e la cosa va a finire in Tribunale, ho due avvocati disposti a difendermi. Non la pagheranno neanche i fedeli, semmai lo farà la parrocchia”.

Nonostante l’intimazione, il coraggioso don Lino ha continuato la Sacra Celebrazione. Come dimostra un breve VIDEO, registrato da uno dei presenti, don Lino non è arretrato. Ma arriverà comunque una sanzione di circa 270 euro per ciascuno dei presenti, stando alle norme in vigore.

Le forze dell’ordine hanno anche chiamato il sindaco al telefono, confidando in un suo intervento persuasivo. “Mentre facevo l’omelia la badante ucraina mi ha portato il cordless e mi ha detto che in Sindaco voleva parlarmi subito per avvisarmi. Ma siamo impazziti, il Sindaco chiede questo durante la messa. Io ne ho viste tante, ma mai, dico mai, la Chiesa era stata trattata tanto male come ora”.

Non è possibile alle forze dell’Ordine entrare durante una funzione religiosa. Lo ha spiegato il docente di diritto costituzionale alla facoltà “Aldo Moro” di Bari professor Aldo Loiodice. “Questa condotta è arbitraria ed illegittima, contro le norme del concordato tra Stato e Chiesa. Prima di fare ingresso e di interrompere una funzione religiosa, per legge, lo Stato, in questo caso il Prefetto, deve dare avviso previo all’autorità ecclesiastica, altrimenti si commette un abuso e persino un reato che è la interruzione di funzione religiosa secondo l’ art 405 c.p. Aggiungo, in riferimento al famoso decreto del 23 Febbraio che emanava sostanzialmente norme riguardanti le relazioni con la chiesa, che queste dovevano essere sottoposte a discussione con la Santa Sede in quanto di fatto cambiavano e derogavano anche in parte al concordato”.

Secondo il professor Loiodice “i fedeli in chiesa non sono assembramento, ma riunione, ex art 17 della Costituzione e dunque non rientrano comunque nella normativa governativa sull’ assembramento. L’ assembramento è per natura un evento spontaneo, non organizzato, mentre la funzione religiosa è prevista negli orari e nella disciplina, dunque riunione. Pertanto i poliziotti che sono intervenuti hanno commesso un arbitrio, un abuso ed un reato. Insomma, non erano giuridicamente definibili come assembramenti le riunioni dei fedeli in chiesa, peraltro in numero ridotto e sparpagliati”.

Il professor Loiodice vede “un fumus persecutionis vero e proprio, un accanimento contro la Chiesa e in generale contro i valori democratici, una situazione da stato di polizia da non sottovalutare”. Secondo Loiodice la “situazione ricorda, e dobbiamo fare mente locale, la presa di potere del fascismo tra 1925 e 26. Col pretesto del contagio creano una legislazione parafascista o paracomunista, fate voi, comunque limitativa delle libertà e delle garanzie personali e giuridiche, situazione che magari fa comodo a centri di potere di alta finanza”.

Da parte sua Don Viola ha rilanciato: “Sarei curioso di vedere se i Carabinieri hanno il coraggio di entrare con le armi anche in una moschea”.

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È fuor di dubbio, che il diavolo , ha avuto il tempo per telefonare ai carabinieri, per denunciare che in una chiesa, si stava adorando DIO non ha avuto altro tempo, per telefonare ed avvisare (sempre i carabinieri) che al posteggio della (brico) di Vertemate, non c’era un posteggio auto, neanche a pagarlo! 14 aprile 2020.